È parecchio che il non così dinamico duo minimizza sulla gravità della situazione e irride chiunque chieda loro conto delle posizioni lievemente equivoche del partito. Atteggiamenti da sgradevoli foglie di fico (solo che sotto non ci sono delle vergogne semplici, no, sotto ci sono i morti della narraƒƒione pandemica che hanno assecondato e che continuano ad assecondare, in misura minore solo grazie ad Armando Siri che però pare quanto mai isolato, se dobbiamo giudicare dalle varie pubbliche dichiarazioni dei suoi colleghi). Francamente non ho avuto la forza di stare a segnalare questi comportamenti perché tutte le volte mi coglieva un senso di sconforto e di nausea assieme.
Ma, come diceva Antonio de Curtis, ogni limite ha una pazienza (se non ricordo male, anche in quel caso trattavasi di politico). Procediamo quindi:
Controlliamo (riporto le domande e risposte pertinenti e in ordine diverso rispetto alla pagina citata di seguito) sul Ministero della Salute (cioè, della Sanità) alla pagina Certificazioni verdi Covid-19:
- La certificazione verde Covid-19 e il Digital Green Certificate Europeo sono la stessa cosa?
No. I certificati verdi [N.d.CdB: anche noti come "greenpass"] sono rilasciati in ambito regionale e sono validi solo sul territorio nazionale e fino all’entrata in vigore del Digital Green Certificate, che verrà invece emesso da una piattaforma nazionale, alimentata con i dati trasmessi dalle Regioni, e conterrà un codice a barre bidimensionale (QRcode) per verificarne digitalmente l’autenticità e validità. Sarà necessario per muoversi in Unione Europea oltre a valere sul territorio nazionale per gli spostamenti e le attività per i quali è richiesta certificazione.- Cosa posso fare se sono in possesso di una certificazione verde?
Il decreto-legge 52 del 22 aprile 2021 prevede, oltre che per comprovate esigenze lavorative o per situazioni di necessità o per motivi di salute, la possibilità di spostamento in entrata e in uscita dai territori collocati in zona rossa o arancione, anche ai soggetti muniti di certificazione verde.- Che cosa si intende per certificazione verde Covid-19?
Per certificazione verde si intende una certificazione comprovante uno dei seguenti stati:
- lo stato di completamento del ciclo vaccinale contro il SARS-CoV-2
- la guarigione dall’infezione da SARS-CoV-2 (che corrisponde alla data di fine isolamento, prescritto a seguito del riscontro di un tampone positivo)
- il referto di un test molecolare o antigenico rapido per la ricerca del virus SARS-CoV-2 e che riporti un risultato negativo, eseguito nelle 48 ore antecedenti.
- Quando entrerà in vigore il Digital Green Certificate (DGC)?
L’entrata in vigore è prevista per giugno 2021.
- L’Italia aderirà al Digital Green Certificate (DGC)?
Sì, l’Italia aderirà e si sta realizzando, insieme alle Regioni, la piattaforma nazionale, che permetterà il rilascio centralizzato dei DGC che saranno interoperabili sia a livello nazionale sia a livello europeo attraverso l’apposito gateway europeo che assicurerà la verifica della loro validità al momento dell’ingresso in qualsiasi altro Stato dell’Unione Europea.
Ricapitolando: il "granpass" non è il "passaporto vaccinale" europeo, il primo serve a spostarsi solo sul territorio nazionale. Una volta attivo, il Digital Green Certificate (DGC) servirà per gli spostamenti sia sul territorio nazionale che sul territorio UE.
Il non sapere (o fare finta di non sapere) di cosa si sta parlando ma parlarne comunque…
Ogni ulteriore considerazione sul comportamento di Gianni e Pinotto (ripeto, questo è un singolo esempio, se ne potrebbero fare altri, vedi alla voce cicli PCR) la lascio al lettore.
Il "greenpass" per muoversi sul territorio nazionale e partecipare alle feste… non ci resta che piangere!
Oltre al fatto in sé già gravissimo, una volta che una cosa del genere dovesse essere accettata dalla popolazione potrebbero non fermarsi: