martedì 27 luglio 2021

La struttura narrativa dell narraƒƒione pandemica secondo Claudio Tomaello: favola (e non fiaba)

Ribadisco di essere molto più radicale nel formulare un'ipotesi sulla vera natura di questa presa per il culo epocale (e non sono né il primo né il più titolato). Concordo però che riuscire ad ottenere un protocollo di cura ufficiale per tutti i malati (non importa di cosa: sono malati e vanno curati; ci sarebbe il discorso sulla prevenzione, ma è fantascienza nella situazione attuale) anziché lasciare che una parte venga sterminata da medici non di così buona volontà, con antipiretico e vigile attesa, sarebbe un enorme passo avanti.

Il problema è che se anche una sola delle cure proposte (e dimostratesi efficaci) dovesse venire riconosciuta, cadrebbe il presupposto per l'autorizzazione alla somministrazione dell'intruglio sperimentale. Per questo credo che bisognerebbe insistere col demolire tutta la narraƒƒione a partire dalle sue fondamenta.

Ma ciò sembra argomento tabù anche in molti circoli alternativi: hanno introiettato il primo slogan di cui parla Tomaello "se non sei un esperto non puoi parlare". Ma allora perché parlate di economia? Molti di voi non sono economisti. O di politica: siete tutti politologi? Ma che ne può capire uno zotico come me… che ne sai tu di un campo di grano ed io de l'epistemologgiaaa?! Intanto che voi fate incontri, convegni, raduni e uorcsciòp, Mario, che ha dalla sua il pilota automatico, procede con lo sporco lavoro per cui è stato chiamato.

Io speriamo che me la cavo (voi fate un po' come cazzo vi pare).

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