Il post che segue non rappresenta più la mia posizione sul governo Draghi. Vedere: Chiedo scusa agli "alternativi": riguardo al rettilone mi sono sbagliato.
Premesso che al momento un governo Draghi mi pare poco probabile (il M5S non lo vuole e chiedere al centro-destra di sostenere compatto un governo insieme al solo PD mi pare eccessivo, sempre che i piddini non abbiano un completo ripensamento in materia di politiche economiche, anche questo pare poco probabile) vorrei ricordare a quel paio di lettori di passaggio, nel caso si fossero distratti, che Draghi (come anche Lagarde) ha già dato segnali di aver cambiato fronte.
Pochi link per approfondire (o rinfrescarsi la memoria):
- Draghi Says ECB Should Examine New Ideas - Like MMT, 23 Settembre 2019
- Draghi parla di MMT e Lagarde di moneta “bene pubblico” che appartiene al popolo, 23 Settembre 2019
- Draghi: we face a war against coronavirus and must mobilise accordingly
Higher public debt levels will become an economic feature and be accompanied by private debt cancellation, 25 Marzo 2020
Perché sia tornato su posizioni post-keynesiane, almeno a parole (non considero il QE fuori tempo massimo una prova in tal senso, anzi: serviva, come minimo, a salvare euro, a ricattare il governo greco prima e a spalleggiare poi il governo Monti in Italia), non ci è dato sapere (né tutto sommato ci interessa particolarmente). Ovviamente c'è da aspettarsi che si sia schierato con gli altreuropeisti, quelli che vorrebbero un'altra Europa — cioè un'altra Unione Europea, riformata in senso democratico e solidaristico. Se non altro in questo ruolo è molto più credibile del nostrano politicante mediano, quello che conta come il due di bastoni quando la briscola è a denari, quello che latra di altreuropa ma poi vota le peggio schifezze a sostegno di questa Unione Europea.
Ciononostante un Draghi convintamente e fattivamente post-keynesiano potrebbe svolgere un ruolo positivo anche per l'Italia (ruolo che non credo si esaurirà con la guida o meno di un nuovo breve governo di transizione — arrivare a fine della legislatura giocherebbe anche a suo sfavore, visti gli attuali equilibri in Parlamento). Le malefatte del passato restano, le conosciamo, ma guardiamo al futuro: sarebbe ingenuo non approfittare di una figura così influente per imprimere finalmente un cambiamento alla politica di questo Paese. Mi trovo quindi d'accordo con la posizione della Lega, espressa tramite il suo segretario Salvini, che apre senza pregiudizi ma vuole conoscere quali politiche perseguirebbe un governo a guida Draghi.
P.S.: se la Lega ha intenzione di accodarsi a quelli che vogliono l'obbligo vaccinale finirà con l'impiccarsi.