Il post che segue non rappresenta più la mia posizione sul governo Draghi. Vedere: Chiedo scusa agli "alternativi": riguardo al rettilone mi sono sbagliato.
Salvo qualche puntualizzazione minore (che vi risparmio), mi trovo d'accordo con Becchi.
A supporto di quanto dice Becchi riguardo il favore, ipotizzato dagli "alternativi" ma in realtà inesistente, riscosso da Draghi in "Europa" (cioè nell'Unione Europea, ovvero nel suo Paese egemone) si leggano i 16 articoli della stampa tedesca, tradotti dal blog Voci dalla Germania, dove nel corso degli anni sono stati portati duri attacchi a Draghi nel suo ruolo di governatore della BCE.
In questo post sono raccolti i link ai 16 articoli: 10 anni di attacchi a Mario Draghi dalla stampa tedesca.
Va da sé che per cercare di controllare ciò che andrà a fare Draghi ed eventualmente sfiduciarlo se non sta ai patti bisogna essere della partita, anche su questo ha ragione Becchi. Si spera non sia troppo tardi per la Lega, che dovrebbe differenziarsi dagli "alleati" e spiegare chiaramente ai suoi elettori perché e a quali condizioni è disponibile a mettere alla prova Draghi: certamente non lo si deve sostenere a scatola chiusa (posizione FI—deve invece dimostrare che il suo cambio di fronte e ritorno agli albori non è un bluff), né rigettarlo a priori (posizione FdI).
Sarebbe certo stato meglio per la Lega appoggiarlo da subito, anche su questo Becchi ha ragione, in modo da mettere in imbarazzo il PD, anziché cercare un'inutile ripicca nei confronti degli ex alleati, che molto probabilmente verranno fortemente ridimensionato alle prossime elezioni: La Lega al bivio. Salvini: "Draghi dovrà scegliere tra la Lega e i 5 Stelle". Giorgetti: "Governo sarebbe zoppo senza di noi".
Che ci sarebbe stata una era Draghi era nell'aria da tempo, si legga ad esempio questo articolo del Dicembre 2020 (fra i più recenti, Giancarlo Giorgetti si era espresso in favore di Draghi da ben prima): Renzi e Giorgetti scommettono su Draghi.
Allora perché nella Lega si finisce sempre a rimorchio anziché precorrere i tempi e sfruttare le opportunità? C'è una visione chiara di dove si vuole andare o si sta sempre a tastare il polso degli elettori coi sondaggi demoscopici e si campa alla giornata, come sostiene Armando Siri nel video seguente (molto interessante nel suo insieme)?